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El Bruco
Registrato: 16/07/08 08:31 Messaggi: 579 Residenza: Monteverde
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Inviato: Lun Apr 18, 2011 18:59 Oggetto: Dimissioni dal consiglio |
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E bene si, anche se a malincuore ho deciso di dimettermi dal consiglio della Touch Rugby Roma oltre che dal ruolo di arbitro.
I motivi che mi hanno portato a questa decisione sono essenzialmente tre:
1) Gli impegni sempre maggiore all'interno della LITR, sia in vista della fusione con la TRI sia in visto del progetto scuola.
2) La mia sempre minore partecipazione nella squadra, derivata sia dal primo punto sia dalle mie condizioni fisiche che mi hanno precluso una carriera da giocatore.
3) Per gli eventi avvenuti durante la finale di Winter League.
Se i primi due punti non hanno bisogno di una spiegazione per essere compresi, per quanto riguarda il terzo credo che sia doveroso spiegare.
Ero passato sopra al fatto che ultimamente, sebbene mi fossi felice di far parte della TRR, percepivo (sopratutto durante i tornei della WL) un certo distacco,nei miei confronti, come se essendo arbitro non facessi più parte della squadra.
Ho sempre considerato un onore indossare la maglia della TRR e se non la la mettevo durante le partite era solo per due semplici motivi:
1) Se mi trovavo ad arbitrare la TRR potevo portare confusione in campo.
2) Volevo dimostrare che a prescindere dall'affetto che mi lega a molti di voi svolgevo il mio ruolo di arbitro in modo imparziale.
Poi è arrivato Sabato. Per riassumere posso dire che durante quella giornata il movimento del touch rugby ha toccato un limite storico e grazie al bello spettacolo dato da alcuni (non tutti della TRR, ma anche di altre squadre laziali e non) le fatiche di tutti coloro che lavorano con passione alla LITR hanno rischiato di essere gettate alle ortiche (vedi lettera inviata dalla LITR ai capitani delle squadre e che dovrebbero avervi girato).
Questo in aggiunta al comportamento assai poco rugbystico e maturo di alcuni membri della della squadra e della dirigenza della squadra stessa, che invece di ammettere l'errore e scusarsi per l'accaduto (Come hanno fatto le squadre del nord) hanno preferito cercare cercare di scusarsi spalmando la colpa sugli altri, mi hanno portato a pensare che non posso più rappresentare la TRR e non mmi sento più rappresentata da quest'ultima.
Il comportamento tenuto ricorda quello di un genitore che prima da al figlio di 10 anni i soldi per comprare un video gioco vietato ai minori di 18 e poi si lamenta che la casa produttrice non debba vendere certi giochi.
Questo è il mio addio alla Touch Rugby Roma come squadra agonistica, ma ovviamente no alle moltissime persone che ne fanno parte per cui nutro grande affetto e con cui ho passato tantissimi momenti felici e belli.
Badate bene non giudico nessuno (non sono capace a farlo) perché tutti sbagliamo l'importante è capire quando succede ed andare oltre migliorandosi. _________________ Sia i giocatori sia gli spettatori, a qualsiasi livello, si gusterebbero di più una partita se accettassero due semplici regole.
Regola numero uno: l'arbitro ha sempre ragione. Regola numero due: nel casso che l'arbitro abbia nece torto marcio, vale lo stesso la regola uno.
L' uomo che gioca ha sempre 20 anni
L'uomo che fugge dalle sue paure spesso prende la scorciatoia per raggiungerle.
Tolto l'impossibile quello che rimane, per quanto improbabile è la realtà. |
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El Bruco
Registrato: 16/07/08 08:31 Messaggi: 579 Residenza: Monteverde
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Inviato: Lun Apr 18, 2011 19:07 Oggetto: |
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Allego per chi non l'ha ricevuta la E-Mail della LITR ai capitani delle squadre.
L'unica aggiunta che faccio è dire che Mazzucca (pronipote di uno dei fondatori del rugby in Italia) che ci ha spalleggiato in FIR, che ha fatto sì che ci fosse il vicepresidente del CIAR sabato e che ci ha permesso di avere un incontro al ministero della gioventù, saputo dell'accaduto si è indignato mettendo in dubbio il suo aiuto nel futuro.
Ciao a tutti.
Ho aspettato 2 giorni prima di scrivere questa mail perchè volevo che sbollisse la rabbia e quindi riuscire ad essere più lucida possibile.
Alla finale di sabato ho visto dei comportamenti che poco hanno a che fare con il mondo del rugby e con atteggiamenti rugbystici e che hanno denotato uno scarsissimo rispetto per le persone che lavorano per permetterci di giocare e di divertirci.
Come tutti ben sappiamo, la LITR e tutte le sue attività sono gestite da una decina di persone che nel loro tempo libero si dedicano a questo tipo di volontariato. E' vero, ci sono molte cose che potrebbero essere fatte meglio, ci sono tante cose in più che si potrebbero fare, ma non ce la facciamo. Forse se ci diamo una mano e troviamo più persone disponibili si possono fare più cose e meglio.
Da tempo stiamo parlando del problema arbitrale. Ci sono pochi arbitri e meno ancora arbitri preparati. Alcuni dicono: è un problema vostro e dovete risolverlo. Purtroppo non è così: se fossimo in una federazione professionistica o semiprofessionistica sarei perfettamente d'accordo, ma, ribadisco, siamo in una situazione di puro volontariato in un gruppo che conta circa 300 iscritti. A queste persone chiedo. Come si fa a risolvere questa situazione? Noi non abbiamo risposte.
All'inizio di quest'anno avevamo alcuni arbitri che, nel corso del campionato, hanno deciso di lasciare perchè il gioco non valeva la candela. Mi spiego. E' vero che chi arbitra ha accesso al terzo tempo gratuitamente, ma una cena in cambio di decine di chilometri per essere coperto di insolenze e offese non è un prezzo adeguato. E così alcuni arbitri ci hanno gentilmente detto di non essere più disponibili.
Abbiamo avviato una sorta di fusione con TRI per il riconoscimento da parte della FIR, nell'ambito di un progetto IRB sul "leisure rugby" ovvero il rugby per il tempo libero. Tanto perchè lo sappiate la LITR ha contribuito in modo determinante alla stesura di questo regolamento IRB, che è quello che stiamo attualmente utilizzando nei nostri tornei e campionati.
Giovedì Maci, Daniele e io siamo stati a Roma per discutere col ministero della Gioventù per un progetto di introduzione del touch rugby nelle scuole. Entrambe questi progetti sono guardati con molto interesse anche dal parte del CIAR (Club Italia Amatori Rugby) e lo scopo ultimo è la promozione del rugby come sport carico di valori, di rispetto per l'avversario e per l'arbitro, cosa che rende il rugby uno sport unico nel suo genere.
E qui veniamo al punto centrale di questa mail.
Sabato a Prato abbiamo assistito a dei comportamenti incresciosi da parte di molti partecipanti alle finali. Capisco l'agonismo, ma credo che siamo arrivati a livelli assurdi. Siamo arrivati al torneo di finale con solo 2 arbitri e un guardalinee disponibili, solo grazie alla loro disponibilità si è potuto svolgere questo torneo. Sfido chiunque ad arbitrare lucidamente diverse partite tese, sapendo che è il torneo di finale!!! E, grazie ai comportamenti provocatori, agli insulti e alle minacce a bordo campo e in campo da parte di tutti (e sottolineo tutti) coloro che erano coinvolti, probabilmente ci siamo giocati anche questi. Ottimo, direi. Con questo rischiamo di avere un sacco di tornei estivi in programma e nessun arbitro disponibile per svolgere i tornei, il che significa che i tornei salteranno.
Meno male che il delegato della FIR per problemi personali non è potuto venire, ma sappiate che era presente Franco Cenobbi, vice presidente e segretario del CIAR davanti al quale abbiamo fatto una figura che definire di merda è usare un eufemismo.
I comportamenti incresciosi si sono visti dall'inizio della prima partita e, con mio rammarico, hanno coinvolto anche i capitani delle squadre, coloro che dovrebbero tenere sotto controllo la situazione. Ci fossero stati in palio il titolo di campione del mondo o un ingaggio miliardario in una squadra, cosa avremmo fatto? Ci saremmo accoltellati?
Tanto per chiarire le cose, la finale 3°-4° posto è stata annullata, come fosse stata un incubo da dimenticare, una partita mai giocata. Ad onor del vero, va detto che la situazione si è ricomposta nel terzo tempo grazie alla recuperata lucidità e tutto è finito bene. Ma nonostante questo è stata inviata relazione alla commissione di disciplina e verranno presi provvedimenti a carico di coloro che sono stati coinvolti nella scazzottata. Sugli altri piccoli episodi che sono avvenuti durante il resto del torneo ci mettiamo una pietra sopra, ma non significa che verranno tollerati ancora, men che meno nei tornei estivi dato che servono per la promozione del nostro sport.
Ho sentito anche persone che vorrebbero lasciare la LITR considerata troppo "alla buona" per passare a TRI considerata molto più seria. Dopo aver incontrato TRI e aver capito come funzionano le cose da loro posso solo dare un consiglio: dovete cercare di cambiare atteggiamento dentro e fuori dal campo se no vi sbattono fuori alla velocità della luce.
A termine vorrei ringraziare Andrea Torri e Piero Forato che si sono messi a disposizione per permettere un sereno svolgimento della finale, nonostante avessero appena finito di giocare con le rispettive squadre.
Sono venuta al torneo di finale come spettatrice e, dopo quello che ho visto penso che nessuno sano di mente si muoverebbe di casa per andare ad assistere ad un torneo di touch rugby per vedere lo spettacolo pietoso di cui ci siamo resi attori.
Scusate l'amarezza, ma penso a tutte le persone che ho invitato a giocare e a vedere il touch rugby mettendo in evidenza i valori e il divertimento e mi sento di averle prese per i fondelli!
Questa lunghissima mail vorrebbe essere uno spunto per ognuno di noi per riflettere sul proprio atteggiamento in campo.
Vi pregherei di diffonderla a tutti i vostri giocatori
Nonostante tutto, vi abbraccio.
--
Dorothy
Paola Carmignola
Consigliere LITR _________________ Sia i giocatori sia gli spettatori, a qualsiasi livello, si gusterebbero di più una partita se accettassero due semplici regole.
Regola numero uno: l'arbitro ha sempre ragione. Regola numero due: nel casso che l'arbitro abbia nece torto marcio, vale lo stesso la regola uno.
L' uomo che gioca ha sempre 20 anni
L'uomo che fugge dalle sue paure spesso prende la scorciatoia per raggiungerle.
Tolto l'impossibile quello che rimane, per quanto improbabile è la realtà. |
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Giuseppe Site Admin
Registrato: 01/10/07 08:29 Messaggi: 525 Residenza: Rome (IT)
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Inviato: Lun Apr 18, 2011 19:18 Oggetto: |
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Daniele, non ti rispondo, se non indicandoti che quello che hai appena fatto lo porti in firma nel tuo post. Eppure il telefono lo conoscete e lo sapete usare, chiamarmi non vi sarebbe costato troppo (se non lo scatto alla risposta).
In ogni caso della cosa si discute a 4 occhi, da persone e da rugbisti, all'imminente consiglio della squadra. _________________ "10 metri, a zaini de' merda!" (cit.) |
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El Bruco
Registrato: 16/07/08 08:31 Messaggi: 579 Residenza: Monteverde
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Inviato: Sab Apr 23, 2011 10:39 Oggetto: |
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Una volta da uno psicologo mi vennero dette due cose:
1) Se fai parte di un gruppo e il gruppo fallisce un obbiettivo, hai fallito anche te perché ciò che hai fatto non è stato sufficiente.
E' stato per questo che ho scritto quello che ho scritto, perché come squadra è stato mancato un obbiettivo e ho voluto far emergere quelli che per me erano alcuni errori che avevano portato a quel fallimento.
Volevo aprire una discussione con tutti (ecco perché ho scritto sul forum) stimolando anche in modo forte un dibattito e un confronto. L'ho fatto con una provocazione dettata dalla pancia più che dalla testa, con un senso d'amaro in bocca ancora non del tutto svanito; forse nel modo sbagliato visto ciò che ha scritto Giuseppe, ma sicuramente l'ho fatto in buona fede.
2) La seconda cosa che mi disse lo psicologo era che quando qualcuno ci muove una critica la prima cosa da fare è chiedere il perché e non cercare di difendersi o aggredire chi ha mosso la critica. A volte sbagliamo in buona fede o non capiamo che certi nostri comportamenti possono essere percepiti in modo diverso dalle nostre reali intenzioni, ed è solo mantenendo un tale comportamento, aperto e di auto critica, che possiamo capire veramente eventuali errori, incomprensioni.
É per questo punto che sto cercando un incontro e un dialogo con voi, perché se è vero che credo in quello che ho detto è altrettanto vero che credo che ci possa essere stato un errata interpretazione, dei fraintendimenti da parte di entrambi le parti o più semplicemente non è stata data la stessa importanza alle stesse cose da parte di tutti.
Caro Giuseppe, se non fossi stato coerente con ciò che porto in firma, se fossi uno dei tanti viscidi opportunisti che ci sono al mondo avrei fatto finta di niente, parlando male di voi alle spalle, garantendomi il vostro aiuto per l'organizzazione del torneo nazionale del 11 giugno e poi con vaghe scuse mi sarei dileguato senza dire niente. Invece ho preferito affrontare alcune situazioni che ritenevo giuste (possiamo discutere sul modo) rischiando, mettendoci la faccia e mettendo in gioco ciò a cui tengo di più.
Ora la palla è a voi.
Ciao a tutti e buona pasqua
Daniele _________________ Sia i giocatori sia gli spettatori, a qualsiasi livello, si gusterebbero di più una partita se accettassero due semplici regole.
Regola numero uno: l'arbitro ha sempre ragione. Regola numero due: nel casso che l'arbitro abbia nece torto marcio, vale lo stesso la regola uno.
L' uomo che gioca ha sempre 20 anni
L'uomo che fugge dalle sue paure spesso prende la scorciatoia per raggiungerle.
Tolto l'impossibile quello che rimane, per quanto improbabile è la realtà. |
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